Quanto ci manca?

Leggo qui una notizia di venerdì circa il Courts & Tribunal Service (servizio governativo inglese) che ha annunciato che provvederà ad istituire entro 6 mesi da oggi un nuovo sistema di avviso per eventuali lasciti solidali in arrivo presso le charities inglesi.

Il tutto ponendo termine ad un accordo degli anni ’70 con cui Smee & Ford (agenzia privata specializzata nel legacy management) ha fornito per anni un servizio di notifica a pagamento alle organizzazioni coinvolte.

Oggi quegli accordi (legittimi e ben redatti), sembrano non rispondere più a principi che il Governo inglese vuole rivedere, nel rispetto e con il coinvolgimento di tutti.

Ora, con questa lettera, sono state chiamate le nonprofit inglesi ad un tavolo di discussione, oltre alla stessa Agenzia Smee & Ford e a una serie di organizzazioni che sovrintendono e seguono le attività legate alla promozione del testamento come strumento di fundraising (ACEVO, NCVO, l’Institute of Fundraising, Remember A Charity e l’Institute of Legacy Management).

Il servizio di notifica è uno strumento essenziale per le organizzazioni, che fornisce loro informazioni tempestive su tutti i futuri doni da testamento generosamente lasciati dal pubblico.

Aiuta le charities a prevedere le entrate legacy, a gestire l’amministrazione delle proprietà in arrivo e a pianificare le modalità di impiego di queste donazioni.

Ovviamente, dato che parliamo di un volume di denaro che supera i 3 miliardi di sterline, questi dati (e questo denaro)  sono vitali per il settore nonprofit UK .

Lavorando da anni proprio su questo strumento e con le difficoltà tipiche del mercato dei lasciti italiani, non posso non cogliere il gap culturale (e civile) che ci separa da una sensibilità sicuramente molto anglosassone, ma a cui dobbiamo tendere e guardare comunque con attenzione e prospettiva, soprattutto considerando che:

  • È il governo stesso a farsi garante e promotore di attenzione verso uno strumento come il dono da testamento, promuovendo e vigilando su accordi che agevolino i percorsi dei lasciti;
  • C’è attenzione diffusa al dono nel testamento tra tutti i diversi attori (le charities, le organizzazioni che promuovo questo strumento, lo stato, le agenzie, i donatori)
  • La gestione e la prospettiva di investimento che questi lasciti generano sono elementi chiave per tutti;
  • La costante ricerca di trasparenza e di semplificazione agevolano uno strumento delicato e personale come il testamento;
  • Da parte di tutti, nel mondo anglosassone, il settore nonprofit gode di un occhio di riguardo e di consapevolezze molto “alte”, il tutto in considerazione di quello che riesce a fare al servizio del proprio paese e dei suoi cittadini.

Ho il timore che Londra sia un po’ più lontana di una sola ora di volo da Roma.

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