Costruire il futuro del bene comune

Il cambiamento demografico in Italia pone il Terzo Settore davanti a una potenziale rivoluzione finanziaria. Con l’incremento della percentuale di anziani e la crescita dei patrimoni senza eredi diretti, si spalanca una finestra di opportunità per le organizzazioni non profit: i lasciti testamentari. Dal 2008 e con tre edizioni successive e sempre aggiornate, La Fondazione Cariplo, con il suo Quaderno sulle prospettive dei lasciti, ha tracciato le prospettive di questo straordinario mercato

Il contesto demografico: un’opportunità inaspettata

L’aumento degli anziani e il calo della natalità portano a un incremento dei patrimoni senza eredi naturali. Le stime del Quaderno suggeriscono nuovamente una crescente disponibilità di ricchezze che, se opportunamente indirizzate, potrebbero beneficiare il Terzo Settore, ampliando la sua capacità di agire – in maniera stabile – a favore della società.

L’approccio iniziale, che ipotizzava la destinazione totale dei patrimoni al Terzo Settore da parte dei senza eredi, è stato sostituito da scenari più realistici e dati più accurati sulla ricchezza delle famiglie e le aspettative di vita, considerando anche il tasso di consumo delle ricchezze.

Il potenziale del dono nel testamento

Le ultime stime parlano chiaro: entro il 2040, i lasciti testamentari potrebbero rappresentare fino a 88,1 miliardi di euro. Anche nel caso più conservativo, dove solo una parte della ricchezza viene devoluta al Terzo Settore, parliamo di 35,7 miliardi – cifre che potrebbero fare la differenza per molte organizzazioni.

Il punto nevralgico della questione è la redazione del testamento: senza di esso, il patrimonio di un individuo deceduto passa ai parenti più prossimi o allo Stato.

Il Terzo Settore può quindi beneficiare solo di quei patrimoni che sono stati esplicitamente destinati attraverso un testamento.

Sensibilizzare (prima di chiedere)

Dall’analisi emerge un dato fondamentale: accrescere la cultura del lascito testamentario è cruciale. Focalizzarsi su specifici segmenti della popolazione, come i maschi tra i 70 e i 89 anni, potrebbe incrementare significativamente i potenziali lasciti.

Il Terzo Settore deve adottare strategie di comunicazione e campagne mirate per promuovere la cultura dei lasciti. Le organizzazioni che hanno già attivato queste pratiche mostrano una maggiore probabilità di ricevere lasciti. Non è mai troppo presto per iniziare: informare significa aumentare le possibilità di ricevere sostegno a lungo termine.

Agire ora

Gli enti non profit devono agire subito per capitalizzare questa opportunità. Sensibilizzare sulla possibilità di destinare una parte del proprio patrimonio attraverso lasciti testamentari potrebbe non solo aumentare le risorse disponibili, ma anche assicurare un impatto positivo sostenibile per il futuro del settore e della società tutta.l

Quaderno di Fondazione Cariplo nella sua versione aggiornata e scaricabile a questo link

DI seguito e in sintesi il contenuto dei 4 capitoli in cui è diviso

METODOLOGIA

Il Quaderno lasciti 2024 illustra una metodologia innovativa per calcolare la quota disponibile della ricchezza trasferibile mortis causa. La metodologia si basa su specifiche ipotesi semplificatrici riguardanti l’età e l’origine della popolazione di riferimento, nonché sui comportamenti di queste famiglie italiane e lombarde in relazione alla destinazione finale del patrimonio accumulato. In particolare, l’analisi considera solo le famiglie con persone di riferimento ultra-sessantacinquenni e assume che queste famiglie tendano a consumare la propria ricchezza netta a un tasso annuo. La propensione a fare testamento, considerata varia per sesso e fascia di età, è un elemento chiave nella determinazione della quota di patrimonio trasferibile al Terzo Settore.

RISULTATI

Le stime prodotte indicano che, tra il 2020 e il 2040, la ricchezza trasferibile mortis causa in Italia sarà di circa 3.222 miliardi di euro, con una quota significativa (circa il 20%) proveniente dalla Lombardia. Gli scenari delineati dal modello variano significativamente a seconda delle ipotesi riguardanti la propensione a fare testamento e la quota di patrimonio effettivamente lasciata in eredità a scopi benefici. In particolare, lo scenario più realistico ipotizza che, in presenza di testamento, una parte della ricchezza disponibile (esclusa la quota legittima) venga devoluta al Terzo Settore, risultando in stime di lasciti potenzialmente disponibili per il 2030 e il 2040 rispettivamente di 84 e 357 miliardi di euro.

I LASCITI RACCOLTI DAGLI ENTI DEL TERZO SETTORE

L’analisi del potenziale di raccolta di lasciti testamentari da parte degli enti del Terzo Settore evidenzia un gap significativo tra il potenziale stimato e la capacità effettiva di attrazione. L’indagine “Mille Voci per Comprendere” ha rivelato che, nonostante il potenziale elevato, solo una piccola percentuale di enti del Terzo Settore ha beneficiato di lasciti negli ultimi anni, con un totale raccolto complessivo di 13 milioni e 755mila euro. Tra gli enti rispondenti, solo il 10,8% afferma di aver beneficiato di almeno un lascito, mentre una percentuale ancora minore ha realizzato attività o campagne promozionali per favorire la raccolta di lasciti testamentari.

CONCLUSIONI

Il Quaderno lasciti 2024 sottolinea l’importanza di aumentare la consapevolezza e la propensione a fare testamento a favore del Terzo Settore tra la popolazione italiana. Le stime mostrano un potenziale significativo per il sostegno finanziario agli enti del Terzo Settore attraverso i lasciti testamentari, suggerendo che un maggiore impegno in attività di informazione e sensibilizzazione potrebbe notevolmente aumentare la quota di patrimonio trasferibile a questi enti. La ricerca mette in luce la necessità per il Terzo Settore di adottare strategie mirate per attrarre lasciti testamentari, sfruttando l’opportunità di un sostegno finanziario a lungo termine per le loro attività.

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