Relax, riflessione, relazione: l’estate da fundraiser

Bella la prospettiva di leggere i post, i commenti, gli articoli estivi di tanti colleghi che approfittano della calma e del relax estivo per riflettere. Si rileggono news ed approfondimenti per collocare nella giusta prospettiva di “fundraiser” tante delle cose che magari durante l’anno sono passate inosservate. Per una volta qualcosa di più lontano dalla semplice opportunità di raccogliere del denaro per la nostra causa.

Tra i tanti che leggo mi ha colpito positivamente il recente post di Facebook di Valerio Melandri. Argomenta e tratta parecchi temi che da sempre sostengo, avendone fatto addirittura il pilastro della mia attività professionale: la relazione prima di tutto.

Non sbaglia Valerio quando spinge sull’acceleratore della “relazione”, quando raccomanda di conservare ad ogni costo il nostro rapporto col donatore.

Anche quando non lo dovesse essere più per la nostra organizzazione.

Anche io posso confermare che, nel costante incontro con decine di donatori intenzionati ad un dono nel testamento, ho avuto conferma che la relazione qui diventa non solo particolarmente lunga e duratura, ma costellata spesso di problemi (i loro o anche a volte i nostri) che qualcuno (noi) deve comunque risolvere se vuole intravedere una possibilità (lontana) di successo.

A ben vedere quel donatore lo dobbiamo veramente … amare:

  • ha sfidato cultura e pregiudizi e ha finalmente pensato di sedersi al tavolo per scrivere il suo testamento;
  • trovando dubbi e/o perplessità NON è andato da amici, parenti o notai a chiedere ulteriori info o a dirimere i suoi dubbi; è venuto da noi, dall’organizzazione per la quale (da tempo) dona o che gli ha comunicato (in qualche modo) questa opportunità;
  • ha creduto nei nostri consigli e ha finalmente redatto formalmente le sue volontà, includendoci nel perimetro dei suoi rapporti più stretti (con un legame quasi famigliare direi, intimo comunque);
  • chiede un cenno costante che non possiamo trascurare o negargli (visto il gesto) e spesso chiede anche la soluzione di qualche problema che – anche se esula dalle nostre specifiche competenze o attività – non si nega mai, soprattutto ad un amico “intimo”.

Anche i NO qui devono essere tollerati. Anzi sono motivanti perché spingono a cercare meccanismi ed argomentazioni per scardinare pregiudizi, difficoltà e problemi rispetto ad un interlocutore che è di assoluta eccellenza.

E dopo l’estate …

Ma l’estate non è solo riflessioni in relax o sotto l’ombrellone; in tema di testamenti è anche – da anni – il periodo che precede, nel calendario delle attività del fundraiser, quello in cui trovano promozione e spinta i doni nel testamento.

E’ noto che il mese di Settembre (esattamente il 13) ricorre la Giornata Internazionale dei Lasciti. Nata nel Regno unito nel 2011 e oggi promossa in numerosi paesi per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del lascito solidale, è un’occasione preziosa per contribuire concretamente in favore di una causa.

Alla giornata fanno da corollario – anche nei periodi successivi – una serie di eventi in cui si analizzano in maniera approfondita i numeri e le statistiche che questo mercato in costante crescita muove.

Nelle prossime settimane cercherò quindi di dare conto di alcuni di questi aggiornamenti e delle nuove tendenze del mercato nazionale e internazionale, per essere pronti ed operativi ad immaginare iniziative e strumenti per incentivare il nostro donatore su questo tipo di dono, per coinvolgerlo in quelle dinamiche di AMORE che non lo fanno essere banalmente e brutalmente un semplice TARGET, ma un amico caro da interpellare, ingaggiare, problematizzare e con cui stare in costante, stabile e duratura relazione.

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