Saranno direttamente i manager a capo di aziende, piccole, medie e comprese quelle finanziarie, a impegnarsi pubblicamente entro la prima metà del 2012 per incoraggiare il mondo del corporate della Comunità Europea ad adottare un comportamento responsabile, determinando concreti obiettivi per il periodo 2015 – 2020. L’annuncio è di pochi giorni fa da parte della stessa CE che ha identificato nuovi e specifici partner internazionali. La corsa è ad accaparrarsi incentivi riconosciuti dal Fondo Sociale Europeo attraverso meccanismi premiali condivisi con i nuovi organismi individuati.
Le aziende, oltre a rivolgere finalmente la loro concreta attenzione anche al mondo del sociale, dovranno interfacciarsi e coordinarsi su queste tematiche con associazioni quali L’Institute for Human Rights and Business (www.ihrb.org) e Shift un istituto nonprofit che coordina le migliori pratiche per il business nell’ambito di diritti umani.
Causa principale della parziale “rivoluzione” è stata l’eccessiva dispersione di organismi nazionali che attribuivano label di qualità sulla CSR, che dovranno ora avere come punto di riferimento i principi fondativi delle organizzazioni delle Nazioni Unite che si occupano di lavoro e impresa com ILO (www.ilo.org)
E’ chiaro che l’obiettivo di tutto ciò debba essere l’incremento delle cifre circa il numero di imprese virtuose sulle tematiche di CSR.
Lascia un commento