Potenza del DONO, valore del DONATORE

Oggi alle 10 presso le Gallerie d’Italia – Piazza Scala a Milano è partito simbolicamente il Giro d’Italia del dono con l’evento di apertura delle due settimane (dal 26 settembre al 7 ottobre) organizzate dall‘Istituto italiano della donazione (IID) e da Fondazione Cariplo

L’incontro era dedicato a Il dono e il territorio e ha dato il via alle celebrazioni per il #Donoday2016 del 4 ottobre.

Sono stato molto contento di prendere parte a questo incontro per una serie di motivi, primo tra i quali il tema centrale IL DONO appunto.

Il dono è un concetto ed una parola “piena”; capisco che non sia semplice interpretarmi in questo attributo che le affido, ma io la percepisco così, carica di significati sia simbolici che concreti, sintesi di una relazione a volte tacita ma che si qualifica nel momento in cui il dono stesso (al di là del suo valore intrinseco) la sancisce.

Anche le lettere che la compongono ne fanno una parola breve, immediata ma tonda nel suo dispiegarsi.

Il dono è un’idea e un concetto meraviglioso: bello da fare, bello da ricevere, bello da vedere scambiato tra altri, più potente di qualsiasi espressione verbale e non.

Sono stato felice di poterne ascoltare alcune tra le tante sfaccettature per voce di autorevoli esperti; lieto anche di averne potuto esprimere una mia interpretazione legata al tema del dono nel testamento.

Secondo motivo di interesse è stata (come avevo preannunciato nel mio precedente post) la presentazione del aggiornamento delle stime pubblicate nel 2009 sul Quaderno n. 2 dell’Osservatorio  «IL VALORE POTENZIALE DEI LASCITI DI BENEFICENZA» che hanno fornito negli ultimi anni indicazioni fondamentali riguardo al «mercato potenziale» dei lasciti testamentari a favore delle organizzazioni filantropiche.

Ricordo sinteticamente i dati di partenza della stima del 2009

Flussi stimati potenziali di lasciti, in miliardi di €

2004-2010 2004-2015 2004-2020
Italia 13,0 67,3 107,7
Lombardia 3,0 11,6 23,1
  • Fonti dei dati da cui si sono sviluppate le stime

Banca d’Italia (Valore e distribuzione della ricchezza delle famiglie italiane)

Istat  (Speranza di vita per età, genere e regione di residenza)

Nel quaderno del 2009 si ipotizzava (implicitamente) che la ricchezza delle famiglie non variasse nel tempo; si è tuttavia osservato che le famiglie con persona di riferimento con più di 65 anni mostrano un tasso di consumo della ricchezza pari a circa l’1,5% annuo.

Le nuove stime tengono conto quindi di questo fenomeno.

  • Rispetto al quadro delineato dai dati utilizzati nel Quaderno del 2009:
  1. La ricchezza complessiva delle famiglie italiane è aumentata (+ 20%)
  2. La ricchezza complessiva delle famiglie lombarde (composta in misura più elevata da attività finanziarie) è cresciuta in misura inferiore rispetto al resto del paese (+ 1,5%)
  3. La speranza di vita degli italiani è aumentata (in media, di quasi un anno)
  4. La speranza di vita dei lombardi è cresciuta in misura superiore rispetto al resto del paese (in media, di 1,2 anni)

Come preannunciato l’analisi, le stime e il modello analizzato dall’ Ufficio Osservatorio e Valutazione di Fondazione Cariplo non solo confermano la positiva pista di lavoro tracciata già dal 2009 per i lasciti alle ONP, ma la rendono ancora migliore per orientare investimenti e sforzi nella comunicazione e nel coinvolgimento dei donatori ad utilizzare lo strumento del testamento per sostenere le cause che più stanno loro a cuore.

Se è vero – come segnala il Prof. Barbetta – che nell’arco dei prossimi 15 anni è destinata ad essere trasferita mortis causa circa un quinto della ricchezza netta del paese, all’interno di tale flusso, appare ragionevole immaginare che il valore potenziale dei lasciti alle istituzioni di beneficenza possa rappresentare un ammontare significativo corrispondente a circa l’1% della ricchezza complessiva.

In Italia, il valore economico di tale ricchezza potrebbe oscillare fra i 100 e i 129 miliardi di euro; nella sola Lombardia, potrebbe attestarsi intorno ai 12 miliardi di euro

Appare quindi chiara un sostanziale rafforzamento delle strategie di sviluppo di raccolta fonda da lasciti testamentari, con altresì l’individuazione di specifiche strategie alternative rivolte a:

  • coinvolgere singoli e coppie senza eredi
  • diffondere la conoscenza del testamento verso la generalità dei cittadini
  • semplificare l’interpretazione del tessuto legislativo particolarmente complesso
  • consolidare il rapporto diretto con il donatore
  • agevolare specifiche risposte sul tema
  • assecondare al massimo le scelte del donatore da testamento
  • garantire trasparenza e chiarezza nella gestione

Quelle sul lascito nel testamento sono strategie che non lasciano spazio agli equivoci e chiudono fuori dalla porta del mercato le organizzazioni che vogliono improvvisarsi facili “raccoglitori da doni nel testamento”.

Mi è parso importante ricordare, di fronte ad una prospettiva così positiva, l’attenzione che richiede sempre il rapporto con il donatore, mettere lui al centro di tutta la strategia, seguire passo dopo passo ogni sua scelta, fosse anche quella di rivolgere la sua attenzione ad una ONP diversa dalla nostra.

Il mercato ne gioverà comunque, coinvolgendo sempre più cittadini su questa straordinaria modalità di DONO.

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