Lasciti e italiani che cambiano. Come?

Sale dalla Camera dei Deputati quest’anno la voce che saluta la IV Giornata Internazionale dei lasciti solidali e che Testamento Solidale ha voluto sancire e rilanciare presentando due interessanti nuove ricerche che ridisegnano il feeling degli italiani rispetto a questo strumento di straordinaria solidarietà.

Per prima qualche indicazione di GFK Eurisko che, attraverso Paolo Anselmi, ha riproposto a un significativo campione di italiani le domande dalle quali era partito il lavoro di 5 anni fa nel capire come reagisce la popolazione italiana di fronte alla proposta di questo strumento.

Cala del 4% la volontà di donare somme in denaro per beneficenza e, contemporaneamente, la consapevolezza diffusa sul tema “lascito” arretra di circa 3 punti percentuali (da 55 a 52%), consolidando il fatto che un italiano su due, quando parliamo di lascito solidale, non sa di cosa stiamo parlando. E’ questa un’indicazione sempre più chiara nella direzione di cercare di sviluppare la conoscenza di questo strumento attraverso i canali più diffusivi (la TV, La Radio, la stampa generalista, i social network), prevalentemente attraverso il racconto di storie e di esperienze che ormai sono diffuse e spesso alla ribalta delle cronache.

Il dato negativo della penetrazione diffusiva è ampiamente compensato però da un incremento della percentuale di 5 punti (da 61 a 66%) circa la conoscenza del lascito presso i donatori già acquisiti che esprime un notevole aumento della loro consapevolezza d uno strumento di donazione efficace e responsabile che garantirà sostenibilità anche dopo di loro.

E questo non può che essere frutto dello sforzo delle organizzazioni nonprofit nell’incrementare questa conoscenza nelle loro relazioni già esistenti con i sostenitori.

Meno “passaparola” quindi sul tema (dati anche altri argomenti all’attenzione dell’opinione pubblica) ma forte incremento della consapevolezza sul fatto che oggi la decisione di fare un lascito è associata meno che in passato a categorie specifiche (chi non ha figli, chi è molto ricco, chi è molto sensibile a cause umanitarie, chi è molto religioso…), ma riservata genericamente a TUTTI senza distinzioni di sorta (+9%).

Fanno da contrappunto significativo alla ricerca una serie di interessanti indicazioni che emergono dalla definizione di ambiti più specifici e che confermano alcune indicazioni su cui spesso abbiamo ragionato insieme:

  • manca la consapevolezza che una ONP possa essere indicata come beneficiaria di una polizza vita (e le compagnie non stimolano ad andare in questa direzione);
  • aumenta (+5%) la tendenza a distribuire il proprio patrimonio attraverso lasciti a più ONP;
  • si conferma l’intenzione di rivolgere la destinazione dei lasciti a progetti prevalentemente in Italia (58%);
  • emerge chiara la volontà della maggior parte degli interpellati nel condividere questo gesto con i propri famigliari (72%).

Altre e interessanti conferme e prospettive dalla 2° ricerca nazionale realizzata tra i notai italiani:

  • Quasi il 20/ dei professionisti ritiene incrementata la propensione degli italiani a fare testamento;
  • Circa 7 notai su 10 stimano questa crescita fino al 10%;
  • I testatori sono sempre prevalentemente donne (oltre il 65%) ma sembra delinearsi un significativo cambiamento (22%) nell’età dei testatori che spesso sono persone anche under 60 o ancora più giovani;
  • A scapito di molti che ritengono che un lascito sia sempre e solo sinonimo di grandi elargizioni, nel 73% dei casi il lascito è inferiore ai 50mila euro.

Molto importanti quindi i dati; vere e proprie piste di lavoro con le loro indicazioni più o meno positive. Di certo elementi che convincono una volta di più a spingere uno strumento di fundraising che – come nessun altro – nel suo momento di realizzo, garantisce una sostenibilità senza pari e per la quale vale la pena investire tempo, risorse e professionalità.

La giornata internazionale dei lasciti dà solo il via ad un periodo che vede questo strumento alla ribalta e, già dalla prossima settimana, sarà possibile considerare le interessanti integrazioni del Quaderno n. 2 dell’Osservatorio  «IL VALORE POTENZIALE DEI LASCITI DI BENEFICENZA» a cura dell’Ufficio Osservatorio e Valutazione di Fondazione Cariplo che, dal 2009, ha costituito un vero e proprio strumento di lavoro per i legacy fundraiser e del quale vi fornirò qualche aggiornamento nel prossimo post.

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